Writing and Reading Workshop

Il Writing and Reading Workshop è una metodologia nata dall’esperienza di Lucy Calkins presso il Teachers College della Columbia University, ma ormai affermatasi anche in Italia, grazie al gruppo degli Italian Writing Teachers e al contributo di Jenny Poletti Riz, docente di lettere, formatrice e autrice di testi sul WRW.

Un grande contribuito al progetto lo ha fornito Nancie Atwell, vincitrice del Global Teachers Prize nel 2015, fondatrice del Center for Teaching and Learning in Maine e autrice del testo “In the Middle: A Lifetime of Learning About Writing, Reading, and Adolescents“. Alla base del suo metodo c’è il concetto di scelta. Gli alunni scelgono cosa leggere e su cosa scrivere, dedicano tempo ad esplorare testi e generi letterari e sviluppano il loro processo di lettura con il supporto e la consulenza dell’insegnante e della comunità di lettori, attraverso le minilessons e la condivisione in gruppo.

Il WRW si propone di dare ai ragazzi uno spazio di lettura e scrittura, che spesso è sottovalutato nella scuola italiana. Attraverso un approccio laboratoriale, in sintonia con la didattica per competenze, che vede la centralità dello studente come uno dei principi chiave per il raggiungimento di un apprendimento significativo, la metodologia del WRW permette agli studenti di acquisire consapevolezza, offre strategie e tecniche da poter utilizzare a seconda delle necessità, riconsegna nella mani degli allievi la “scelta” (cosa scrivere, per chi scrivere, quali tecniche impiegare…) e il senso della scrittura come espressione di sé.

Ecco una sintesi dei capisaldi del laboratorio, tratti dal testo “Scrittori si diventa” di Jenny Poletti Riz:

  • il tempo: gli studenti hanno a disposizione un tempo regolare e consistente da dedicare alla scrittura e alla lettura, rispettando i ritmi di ognuno in un’ottica pienamente inclusiva;
  • la scelta: è lo studente a scegliere cosa, in che modo, a quale scopo e per chi scrivere e cosa leggere. L’insegnante ha il compito di seguire e guidare lo studente, ma è lo studente che è responsabile delle proprie decisioni;
  • la metacognizione e l’autovalutazione: gli studenti sono invitati a riflettere sul proprio processo di apprendimento e di scrittura e ad autovalutarsi;
  • i modelli: l’insegnante fornisce agli studenti un modello attraverso la propria scrittura, attraverso testi letterari modello e attraverso i testi dei compagni, che diventano una vera e propria comunità di pratica;
  • le strategie: l’insegnante offre tecniche e strategie all’interno di minilessons, lezioni brevi in cui presenta linee guida e modelli con il coinvolgimento attivo degli allievi;
  • il feedback: l’insegnante assume il ruolo di consulente e offre supporto agli studenti quando ne hanno bisogno. Molto importanti sono anche le consulenze tra pari, attraverso le quali gli studenti ricevono il feedback dai loro compagni, e i momenti di condivisione finale;
  • lo spazio per l’errore e il rischio: gli studenti devono sentirsi liberi di esporsi e mettersi in gioco, senza il timore di essere valutati e giudicati;
  • la routine: ogni sessione di laboratorio ha la stessa struttura, prevedibile e rassicurante, che garantisce continuità e coerenza sistematica;
  • la connessione: nel laboratorio si ricerca la connessione con la vita, con l’esperienza di ogni studente, con il mondo esterno, con le capacità di ognuno, la connessione studente-docente, ma anche studente-studente.
  • la gioiosità: il laboratorio è un luogo e un modo di apprendere gioioso nel quale gli studenti si riappropriano del piacere della lettura, della scrittura e della condivisione.

Per approfondire le tecniche, le strategie e gli strumenti fondamentali del laboratorio:

Minilessons Taccuino dello scrittore Condivisione

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